venerdì 31 ottobre 2014

TRA IL DIRE E IL FARE C'E' DI MEZZO TUO FIGLIO


Prima che il piccolo D. nascesse, avevo bene in mente cosa avrei permesso e cosa no a mio figlio.

1) Avrebbe dormito nella sua cullina e la sua cullina sarebbe stata nella sua cameretta, in modo che fin da subito si abituasse a riconoscere i suoi spazi.

2) La notte, lo avrei allattato e poi rimesso nella sua cullina, in modo che imparasse a dormire da solo.

3) Non gli avrei dato il ciuccio, che gli avrebbe impedito di imparare ad attaccarsi bene al seno, gli avrebbe rovinato i denti e sarebbe stato difficile da levare una volta diventato grande.

4) Lo avrei portato fin da subito in mezzo alle persone, a contatto con gli altri bambini, in modo che si abituasse a stare con gli altri e non solo con me.

Poi è arrivato lui...e tutte le mie convinzioni sono crollate come un castello di carte...

Lui ha imposto la sua presenza e i suoi desideri prima che io potessi anche solo ricordarmi delle regole che avevo stabilito nella mia mente.

E così:

1) La cullina è stata a fianco del nostro lettone dal primo giorno. E il lettino l'ha sostituita.

2) Quando si sveglia la notte, lo prelevo con gli occhi chiusi, lo corico al mio fianco, gli porgo il seno e mi riaddormento.

3) Il ciuccio è la nostra àncora di salvezza e guai a chi ce lo tocca.

4) In mezzo alle persone ce l'ho portato per davvero...col risultato che sì, è molto socievole, ma non sa stare per più di 5 minuti da solo.

Con un figlio non esistono regole generali.
Con un figlio non si può stabilire a priori.
Con un figlio bisogna scendere a compromessi (con se stessi e la propria parte razionale) dal suo primo vagito.

Con un figlio, esiste lui...e bisogna seguire il SUO cuore anche se quello di cui ha bisogno non corrisponde a quanto ci eravamo immaginati, a quanto avevamo stabilito.

Io, che sono razionale, amo le liste, voglio programmare tutto in anticipo, ho dovuto lasciargli spazio, permettergli di farmi capire ciò di cui ha bisogno, giorno per giorno, notte dopo notte, senza avere un foglio con su scritti i punti da rispettare, da spuntare appena superati. 

Lui mi ha insegnato ad essere più paziente, più permissiva, a non voler controllare tutto.

Ora che ha quasi un anno, mi dico che sarebbe l'ora che dormisse nella sua cameretta, che non volesse ciucciare la notte, che imparasse a giocare da solo per più di 5 minuti. Ma lui la pensa diversamente. E ancora una volta lo seguirò, aspetterò che arrivi il SUO tempo per fare tutte queste cose. Anche perché provateci voi a contraddirlo nel mezzo della notte, quando decide che vuole dormire nel lettone in mezzo a mamma e papà!

lunedì 27 ottobre 2014

TOP OF THE POST #4: 20/26 OTTOBRE 2014



E' lunedì...è tempo di Top of the Post, la rubrica ospitata da Marina del sito Da Mamma a Mamma!

Questa settimana ho avuto pochi dubbi sui tre post che voglio suggerirvi...sono tre articoli totalmente differenti per la tematica affrontata, ma che hanno colpito la mia attenzione perché trattano di situazioni vere, che io stessa mi ritrovo a vivere...come mamma, come mamma-blogger, come mamma-moglie-donna...

Eccoli!

1. Scuola materna e primi problemi con la maestra di Da Mamma a Mamma, perché anche io sto vivendo l'inserimento all'asilo (nido) del mio cucciolo e mi ritrovo anche io a non comprendere alcune scelte, alcuni atteggiamenti delle tate del nido...è difficile lasciare i propri piccoli in mani estranee e ancor più difficile riuscire a fidarsi...

2. Perchè metto le foto dei miei figli online di Cose da Mamme, perché appena aperto il blog mi sono chiesta cosa fare in merito a questo tema. E la conclusione è stata che non ci sarebbe stato nulla di male nel mostrare immagini del mio cucciolo...ma nemmeno nel non farlo, in realtà. Proprio come dice Silvia.

3. Chiedimi se sono felice di Ma la notte no!, perché si parla di felicità e di quali cose ci rendono felici. E non se ne parla mai abbastanza. Dopo aver letto questo post e scoperto la storia dei #100happydays, ho deciso di partecipare a questa iniziativa con le mie foto su Instagram...per andare anche io alla ricerca delle mie piccole cose che mi rendono felice...

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domenica 26 ottobre 2014

CAMBIO DELL'ORA, RAFFREDDORE E CARTONI ANIMATI


Dentro le mura domestiche è autunno, con copertina appoggiata sul divano, pantofole ai piedi, tazze di tisana calda, zucca che bolle sui fornelli. 
Fuori continua ad essere estate, con il sole caldo che ti scalda il viso se solo esci sul terrazzo, cielo azzurro-che-più-azzurro-non-si-può, odore di mare nell'aria.

Noi siamo in casa. Di nuovo. Un altro weekend chiusi, serrati. Con il sole splendente fuori. 

Dopo solo quattro giorni di tregua (e di asilo), al piccolo D. è tornata la febbre, accompagnata da raffreddore e tosse. 

Così ce ne stiamo tutti e tre qui, accoccolati, un po' a giocare, un po' a guardare i cartoni animati, un po' a dormicchiare. Molto spesso a mangiare. Ancora più spesso a soffiare il naso al cucciolo che non ne vuole sapere e preferisce essere un moccioso. [n.d.r.: Ecco perché i bambini sono chiamati mocciosi, ora lo so!]



Tutto questo dalle 6.50 di questa mattina, perché chiaramente il cucciolo mica lo sa che da oggi è tornata l'ora solare e si poteva dormire un'ora in più. Quindi, tirando le dovute somme, invece che guadagnarci ci abbiamo perso, noi genitori, con questa storia del cambio dell'ora.

Ma dopotutto in questo weekend casalingo fatto di sonno, termometri, merende, abbracci e coccole ci stiamo godendo l'essere insieme...

mercoledì 22 ottobre 2014

GUARDIAMOCI NEGLI OCCHI


'Quante volte siete usciti da soli, tu e tuo marito, in questi mesi?' mi chiede ad ogni visita il nostro pediatra. 
'Mmm...zero!' ribatto sottovoce, perché so già che mi aspetta una paternale. 
Che infatti non tarda ad arrivare. 'Come compito per i prossimi mesi devi uscire almeno una volta con tuo marito! Lascia perdere il bambino, che sta bene! Il fulcro di tutto è la famiglia e la famiglia siete voi due, prima di tutto!'. 
In queste cose, è un saggio, il nostro pediatra.

Prima di diventare mamma, non avevo mai riflettuto a quanto possa essere difficile conciliare la vita da genitori con quella di coppia!

Da quando è nato il piccolo D. tutta la mia vita ruota intorno a lui. La pappa, la nanna, il cambio pannolino, l'asilo, il raffreddore...

Poco spazio viene lasciato all'essere due, all'essere una coppia, prima di essere genitori. 

Se si hanno dieci minuti durante la cena, si parla di questioni organizzative, per decidere chi porta all'asilo il piccolo il giorno dopo, chi lo va a riprendere, chi riesce a passare in farmacia, chi può fare la spesa.
Poi, messo a nanna il cucciolo, si crolla addormentati sul divano e si riparte il giorno dopo con un'altra giornata caotica.

Se va bene. Perché se va male, stanchi e presi dal riuscire ad incastrare le cose, con un nervosismo a mille, con chi si ce la prende, se non con l'unico adulto che gira per casa? 

A volte ridiamo e ci chiamiamo coinquilini. 'Macché! Due coinquilini si vedono di più! E poi un coinquilino non se la prenderebbe sempre con me!' ribatte Papà I.

In questi ultimi 11 mesi, io e Papà I. siamo usciti da soli, tre volte...ed entrambe negli ultimi mesi...quindi per molto tempo non siamo riusciti a creare occasioni, o meglio non siamo riusciti a lasciare il nostro cucciolo e prenderci mezza giornata per noi due...

...non siamo riusciti...o non abbiamo voluto?!? 

Perché io soffro proprio a lasciare il piccolo D. ...

Voglio dire, già tutta la settimana sta più con le tate del nido che con me, quindi mi pare proprio un'ingiustizia non approfittare del weekend per trascorrere un po' di tempo tutti e tre insieme...

...e questo vuol dire curarsi del piccolo, farlo giocare, condividere le sue ultime scoperte, i suoi ultimi traguardi...che è una cosa bellissima ed emozionante...

...ma difficilmente in queste occasioni ci fermiamo a chiederci reciprocamente 'Come stai?', tutti presi dalle emozioni che ci dona nostro figlio.

A volte temo che questa vorticosa routine ci allontanerà...e quando il nostro pargolo sarà grande e andrà incontro alla sua vita, noi ci ritroveremo soli, ci guarderemo negli occhi e non ci riconosceremo...

Forse sono solo paranoie di una mamma un po' stanca...

In questi giorni di malinconia e paura per il futuro, mi ripeto: 'Sono una moglie, non solo una mamma!' e appena arrivo a casa, mi ricordo di abbracciare pure il papà e non solo il cucciolo...e mi rendo conto che, almeno per ora, se ci guardiamo negli occhi sappiamo ancora chi siamo...

Forse in fondo non serve molto...basta ricordarsi un po' più spesso di concederci qualche piccola attenzione...di fermarci, anche solo un attimo, a guardarci negli occhi per continuare a riconoscerci...anche se la vita cambia...e noi con lei...

lunedì 20 ottobre 2014

TOP OF THE POST #3: 13/19 OTTOBRE 2014



E' lunedì...è tempo di Top of the Post, la rubrica ospitata da Marina del sito Da Mamma a Mamma!


Questa settimana è stato veramente difficile creare la mia top list! Ho trovato molti articoli interessanti da proporre, quindi scegliere non è stato per niente semplice...

Alla fine ho selezionato quello che mi ha fatto più emozionare, quello che mi ha fatto rivivere una parte importante della mia storia di mamma, quello che mi ha fatto scoprire una cosa che ancora non sapevo...

Eccoli!

1. Mamme di maschi di MammaCheCasino, perchè con un figlio maschio da crescere, ho trovato in questo decalogo tutto ciò che vorrei insegnargli, tutto ciò che vorrei gli restasse del nostro rapporto anche quando sarà grande. Fondamentale soprattutto il punto 4 (AHAHAH!).

2. Il nostro autosvezzamento di Non Solo Incinta, perchè anche noi abbiamo avuto una storia di auto-svezzamento molto simile a quella descritta da Rachele. Il primo vero senso di distacco che ho sentito è stato anche per me la prima volta che il piccolo D. ha messo in bocca un cucchiaino...soprattutto perché poi  non lo ha più lasciato...diventando un bimbo onnivoro e appassionato al cibo, qualunque tipo di cibo!

3. H&M shop online:spacchettiamo! di MammaCheVita, perché chi ha letto i miei post precedenti sa che soffro di baby-shopping compulsivo, per cui scoprire che anche H&M ha uno shop online è stata una grande gioia per me (meno per il mio portafoglio)! 

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giovedì 16 ottobre 2014

UN CUCCIOLO IN FUGA


Da circa un mese, il piccolo D. ha cominciato a gattonare come una pazzo. 
E da bimbo budinoso che stava a stento seduto, è diventato improvvisamente, da un giorno all'altro, Speedy Gonzales
Non lo ferma più nessuno.

Se lo si lascia libero, si siede sul pavimento, alza gli occhi a guardarti come a dire 'Ma posso davvero?', si mette a quattro zampe e, sculettando, sfreccia via...

I primi tempi si accontentava della zona giochi creata per lui in salotto...un mondo di morbidi e coloratissimi cuscini, posizionati ad arte, tra il divano e il mobile della TV, a riprodurre un box gigante...se ne stava un po' seduto un po' in piedi, attaccato al divano, attratto dalle palline colorate, dai peluche, dalla palestrina sonora...

Poi anche questo spazio, ormai conosciuto nei minimi dettagli, gli è diventato stretto...e allora ha trovato una via di fuga...

Un giorno, quatto quatto, lemme lemme, tanto ha fatto, tanto ha provato, che è riuscito a fuggire...si è fatto piccolo piccolo, si è infilato nel microscopico spazio tra un cuscinone, posizionato per terra a mo' di parete, e il divano...prima una mano, poi l'altra...e spingi spingi, ha abbattuto il muro e si è dato alla fuga!
Tra le nostre stupefatte risate!!

E da lì è iniziata l'esplorazione della casa! UN'AVVENTURA!

In ogni stanza trova qualcosa di nuovo, qualcosa da scoprire...

La sala, con il grande tavolo, che se ci vai sotto diventa un castello, e puoi addirittura fare lo slalom tra le sedie.

Il corridoio, con le scarpe e le ciabatte lasciate incustodite davanti alla grande scarpiera (dobbiamo imparare a essere più ordinati!), che diventano interessanti strumenti musicali, se li batti uno contro l'altro.

La cucina, con tutti quei bei cassetti con grandi maniglie a cui attaccarsi e ricchi di sorprese rumorose...e c'è pure una finestra che dà sul terrazzo, per uscire e conquistare anche il mondo fuori.

Il bagno, con un'aggeggio gigante che gira gira veloce veloce e fa un sacco di rumore...




La cameretta, la stanza più amata, perché il solo arrivarci è un'avventura...devi oltrepassare uno stretto "cancello" per poterci entrare (un incastro di porte che sembra un labirinto)...



E poi è come giocare alla caccia al tesoro...solo se cerchi bene trovi cose molto interessanti...soprattutto nel ripiano sotto il fasciatoio...ecco il nostro cesto dei tesori



E in questo suo gironzolare libero, ha capito dove può andare e dove invece, se appena ci prova, arriva il perentorio "NO!" di mamma e papà...ma chiaramente non rinuncia, anzi il "NO!" è per lui una sfida...

Appena sta per fare qualcosa che sa non essere permessa, si siede a terra, ti guarda con un'espressione di sfida, con  mezzo sorrisetto abbozzato sulle labbra...e appena è certo di avere la tua attenzione, si fionda a tirare giù dalla mensola quel soprammobile o si dirige rapido verso il cavo del PC...e ti riguarda appena compiuto il misfatto, come a dire 'Hai visto cosa ho fatto?!!'...

Seguire il piccolo D. libero di muoversi per casa è una vera avventura anche per noi grandi..rende divertente e nuovo qualsiasi oggetto, qualsiasi angolo della casa che finora era rimasto muto e dimenticato...e non ci fa annoiare mai!

lunedì 13 ottobre 2014

TOP OF THE POST #2: 6/12 OTTOBRE 2014



E' lunedì...è tempo di Top of the Post, la rubrica ospitata da Marina del sito Da Mamma a Mamma!

Solitamente scrivo i miei post durante il viaggio di ritorno dal lavoro, malamente seduta su uno scomodo sedile del regionale che mi riporta a casa, borsa sulle gambe e vicino invadente che occupa più del suo spazio vitale...grande concentrazione per vedere ciò che scrivo sullo schermo del cellulare (che, peraltro, ha una parte del touch-screen non funzionante, per cui vi lascio immaginare le acrobazie per comporre una frase)...

Questa settimana, invece, posso riflettere sulla mia top list comodamente seduta in poltrona, usando il grande schermo del PC, una pacco di biscotti a farmi compagnia e un bimbo che russa spassionatamente nel box accanto a me...

Sarebbe la condizione perfetta, non fosse che sono costretta in casa per la salute ancora precaria del piccolo D., che pare abbia deciso di testare su di sé tutte le malattie possibili in loop (per dovere di cronaca, dopo gola rossa+febbre, virus intestinale, raffreddore, ora siamo a mega-tosse!) e per l'impossibilità di raggiungere il posto di lavoro a causa dell'alluvione che ha (di nuovo) colpito Genova :(

La mia top list della settimana, perciò, risente un pò di questo stato delle cose...

Eccola!

1. Prevenzione delle malattie invernali: come la facciamo noi di Farmacia Serra Genova...il perché ve lo devo dire? Dalla prima febbre di mio figlio, che risale ormai a circa due settimane fa, sto cercando ogni tipo di suggerimento per scongiurare ogni ulteriore malattia invernale...e in questo post si parla di rimedi naturali e anche un po' alternativi...il tutto condito dall'esperienza di due farmacisti, nonché genitori di quattro figli...

2. Acquisti per neonato (col senno di poi) di Silvia A. su InstaMamme, perchè in questi giorni casalinghi ho approfittato per mettere via le cose di mio figlio ormai piccole, non più adatte ai suoi quasi 11 mesi. Con tanta nostalgia. E con la consapevolezza che tante di quelle cose avrei potuto non comprarle. Prima fra tutte, la navicella del trio, che campeggia solitaria e quasi inutilizzata nella stanza del piccolo.

3. BABYWEARING: Stefania Mori ci racconta i segreti del Portare… su The Womoms, perchè si è appena conclusa la Settimana Internazionale del Babywearing e da mamma-canguro non potevo non ricordarla. Questo post è fatto molto bene...un bellissimo tutorial su tutto quello che c'è da sapere sul mondo del portare!

Oggi mi permetto di aggiungere un quarto punto, che non c'entra nulla con il mondo dei bimbi e delle mamme, ma che sento di dover segnalare per la zona in cui vivo e lavoro. Spero me lo perdonerete.

4. Come aiutare Genova inviando soldi per l' alluvione 2014 di Farmacia Serra Genova, perché c'è bisogno di aiuto. Non solo dal punto di vista economico. Ma anche, e forse soprattutto, di attenzione sulle condizioni in cui si trova la città. Su chi ha perso tutto, mentre ancora stava riprendendosi dai danni dell'alluvione del 2011, e sulle persone che coraggiosamente sono scese nel fango per dare una mano.

Il mio Top of the Post oggi è condivisione sociale! Una ragione in più per amare questa rubrica.

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martedì 7 ottobre 2014

BENVENUTA CARA VECCHIA (PRIMA) FEBBRE


La conversazione-tipo degli ultimi mesi:
- Dove lo lasci ora che torni al lavoro?
- All'asilo n...
- Uh! Tanto non ce lo porterai molto! Sappi che si ammalerà di continuo! La figlia della cugina di un'amica della mia vicina di casa (o altre parentele più o meno così articolate) ha dovuto ritirare la bambina! Stava più a casa che all'asilo!

Bene, sarete contenti di sapere che finalmente ci siamo ammalati anche noi. La tanto temuta e invocata febbre è arrivata, dopo nemmeno un mese di asilo. [Maledetti porta-sfiga]

Ed è arrivata silente, senza sintomi, senza lasciare presagire nulla. 
Eravamo belli contenti a passare un caldo pomeriggio di fine settembre all'Ikea, quando guardo in volto il piccolo D., appollaiato sul carrello...occhiaie segnate, occhietti languidi, manine fredde. "Questo bambino ha la febbre." dico. "Le tue solite paranoie!" dice Papà I. Finiamo comunque il nostro giretto, io con un occhio sempre rivolto al piccolo, per scrutare ogni minimo mutamento del suo stato di salute, e arriviamo dai nonni. "Questo bambino ha la febbre" comunico loro. "Uh! Che esagerata! Non è così caldo e poi è stato nel seggiolone della macchina finora." mi rispondono. Incurante, prendo ben 2 termometri, uno digitale e uno al mercurio, tanto per non sbagliare, e..."Questo bambino ha la febbre, punto.". 38,5 °C, per la precisione. 

Tutti si sono ricreduti sui miei poteri paranormali da Super-Mamma...ma, contemporaneamente, per me vedere quelle cifre sul display del termometro è stata una doccia fredda. Mi ha mandato in tilt il cervello. Davvero.

Se prima ero ansiosa, da quel momento sono diventata paranoica e i peggiori scenari si presentavano alla mia mente. 

Giustamente, tutti mi facevano notare questa a dir poco estrema reazione, sottolineando che era solo febbre. Ma in quel momento la presenza di SOLO e FEBBRE nella stessa frase non era per me accettabile.

Ansia, preoccupazione, dispiacere, impotenza...un boom esplosivo nella mia testa!

Lui sta male e io non so cosa fare. Ed è pure sabato. E il pediatra è in ferie. Iperventilazione.

Per fortuna, dopo l'impatto iniziale, sono tornata (abbastanza) in me e ho affrontato la situazione con maggiore calma, dominando le mie emozioni. Ho cercato di comportarmi da mamma. Ossia quella figura che dovrebbe rassicurarti, se stai male. Anche perché davvero si è trattato di sola febbre, associata ad una gola a dir poco fucsia.

In questo caso, la crescita insieme a mio figlio è andata a farsi friggere. 
Lui sì che si è comportato da grande. Nemmeno un pianto fuori luogo, nemmeno un lamento, si è dignitosamente tenuto la sua febbre, essendo semplicemente un po' più sonnacchioso quando la temperatura saliva. 
Io sono rimasta indietro questa volta. Sono tornata bambina, e lì sono rimasta...non sono cresciuta molto come mamma.

Ma sto cercando di rimediare ora, perché, per la cronaca, passata la febbre è arrivato il virus intestinale. [Maledetti porta-sfiga].

lunedì 6 ottobre 2014

TOP OF THE POST #1: 29 SETTEMBRE/5 OTTOBRE 2014



Spesso mi capita di voler esprimere un concetto ma di non trovare le parole. Spesso ho il dubbio se un prodotto sia davvero utile, sicuro, pratico per il mio bambino. Spesso sono presa dall'ansia per piccoli incidenti che possono succedere al piccolo di casa (vedi cadute e testate varie). Spesso non so decidere se una scelta piuttosto che un'altra possano influire sull'uomo che il piccolo D. diventerà. Spesso avrei bisogno di conferme del mio essere una brava mamma. Spesso ho semplicemente voglia di condividere ciò che mi succede e credo possa aiutare altri.

Oltre a sfogarmi stressando il malcapitato di turno (nello specifico: mio marito o mia mamma) con i miei pensieri, le mie ansie, i miei progetti, mi è capitato più di una volta, nel momento quotidiano della mia blog-terapia, di leggere un post di un'altra mamma (o di un/una blogger in generale) e trovarci proprio quel pensiero, quell'emozione, quel consiglio, quell'esperienza che stavo cercando. E di tranquillizzarmi.

La condivisione è il lato del web che trovo  più utile, formativo, bello.

Quindi appena ho scoperto la rubrica Top of the Post, ospitata proprio da questa edizione da Marina, del sito Da Mamma a Mamma, non ho potuto resistere!
Funziona così: ogni lunedì si segnalano i 3 post che altri/e blogger hanno pubblicato nel corso della settimana precedente e che hanno catturato la nostra attenzione, ci hanno divertito, ci sono stati utili e che vogliamo suggerire ai lettori. 

Quale migliore occasione per dare il via alla condivisione?

Eccomi perciò alla mia prima top list:

1. Settimana Mondiale dell'Allattamento Materno: quando l'amore chiama di La Mammamorfosi, perchè, essendo anche io una mamma che allatta ancora il suo cucciolo diecimesenne, mi ritrovo completamente nel conciso pensiero di Alessandra, che inquadra il fulcro di tutto: la felicità. Di mamma e di bimbo. E poi l'immagine del post è veramente una meraviglia!

2. Libera di scegliere di MammaMoglieDonna, perchè anche io sono una mamma che lavora e che almeno una volta al giorno pensa quanto sia assurdo fare crescere il proprio figlio da altri e perdersi quei piccoli momenti, quelle piccole conquiste di ogni giorno e comunque guadagnando per pagare la tata o il nido. Brava Federica, che hai avuto il coraggio di cercare il tuo equilibrio, lavorativo e famigliare e, avendone la possibilità, l'hai colta al volo!

3. Keep calm and scendi da quella sedia di C'era una vodka, perchè anche io sto vivendo quello che descrive Lucrezia...ossia la gestione di un bambino che da un giorno all'altro si è trasformato "in una specie di Messner in miniatura"...

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sabato 4 ottobre 2014

IO ALLATTO ALLA LUCE DEL SOLE


Questa che sta per concludersi è la Settimana Mondiale per l'Allattamento Materno
Quale migliore occasione per parlare della mia esperienza come mamma-mucca?

La prima volta che ho immaginato mio figlio è stata in sogno, durante la gravidanza. Io che stringo a me un corpicino stretto dentro una fascia porta-bebè, con una testolina pelata impegnata a ciucciare dal mio seno. Allattamento in fascia. Ho sognato di essere un genitore ad alto contatto ancora prima di capire che lo sarei diventata davvero.

Con in testa questa meravigliosa immagine, che mi ha fatto sorridere sognante per settimane, come potevo aver dubbi sul fatto che avrei allattato mio figlio? 

Ma i dubbi c'erano, primo fra tutti la genetica sfavorevole: nè mia mamma nè mia nonna materna hanno allattato. Vuoi perché la società era ancor meno sensibile all'allattamento materno, vuoi perché sono nata negli anni '80, quando c'era il boom del latte artificiale, vuoi perché davvero ci possono essere donne che non possono allattare (non perché il latte non ci sia ma perché forse il loro seno è fatto in un modo che il bambino non riesce a ciucciare o perchè questo latte non lo fa crescere abbastanza, chissà perchè...)...
Solo mia nonna paterna poteva raccontarmi la sua esperienza di allattamento...lunga esperienza...ha coccolato mio padre col suo latte quasi fino ai due anni! 

'Ma avere il latte non è una caratteristica famigliare...tutte le donne hanno il latte!' mi ha rassicurato la (bravissima) infermiera pediatrica dell'ospedale dove ho partorito. 

Ed è stato proprio così! Con la genetica contro, io allatto mio figlio. Come nel mio bellissimo sogno. 

E, come recita il titolo di questo post, lo faccio alla luce del sole. Come faccio la spesa, come prendo un treno, come mi fermo a fare due chiacchiere se incontro un'amica, io allatto. 

Ho allattato seduta su una panchina nei giardinetti, bevendo un succo di frutta in un bar, nel parcheggio dell'Ikea, sulla spiaggia, persino in Chiesa. 

Ecco, per me allattare è sinonimo di naturalezza. 

Io che sono una persona ritrosa, talvolta schiva, non ho mai provato vergogna nell'allattare mio figlio nella realtà. Voglio dire, la natura ci ha fatto capaci di produrre il latte per il nostro neonato...cos'altro ne dobbiamo fare, se non sfamare questo esserino che spalanca la bocca appena si accorge di noi?

Certo, questa naturalezza l'ho imparata col passare dei giorni...all'inizio, tra la montata lattea che non arrivava, la doppia pesata prima e dopo la poppata, il ciucciare sbagliato del piccolo D. che mi ha provocato una bella ragade di benvenuto già dopo una settimana, il conseguente dolore, che veniva affrontato stringendo la mano del malcapitato Papà I. all'inizio di ogni poppata e l'uso dei paracapezzoli per sopportarlo, l'ansia di dover sempre esserci per nutrirlo, senza possibilità di delegare ad altri, il capire quando c'è la richiesta per fare un allattamento a richiesta...beh, non è stata una passeggiata...ma, come tutto ciò che fa parte del percorso alla genitorialità, ho imparato, o meglio, sono diventata capace con l'esperienza. 

Ora allatto seduta, coricata, in piedi, mentre sono sveglia e pure mentre dormo, col bimbo in braccio, coricato di fianco a me, in piedi a sua volta, in fascia...

E adesso che il piccolo D. ha dieci mesi, allattare è anche divertimento.

Alla dolcezza dell'allattamento di un neonato, si è aggiunto lo spasso dell'osservare che lui ha capito dove deve andare e cosa deve fare per ciucciare...così ti ritrovi una manina che ti tira il collo della maglia fintanto che non arriva a scoprire la sua fonte di nutrimento, coccole e rassicurazione e si attacca da solo...piccolo porcellino!

Quello che è rimasto costante dalla prima volta che ho attaccato il piccolo D. è che il momento dell'allattamento è uno scambio reciproco...difficile dire chi dà e chi riceve...è un momento di pace, di silenzi, di parole sussurrate...ci siamo solo noi, sia che siamo stesi sul letto, sia che siamo alla luce del sole...


PS - Con questo post aderisco alla rassegna #ioallatto alla luce del soleun'iniziativa che vuole sostenere l'allattamento materno, contribuendo a rendere questo gesto così "normale" da essere normale davvero.

Banner dell'iniziativa 
Concessione all'utilizzo su http://www.genitorichannel.it/allattamento/io-allatto-alla-luce-del-sole-2014-come-partecipare.html

giovedì 2 ottobre 2014

NONNI


Una delle innumerevoli volte in cui hanno chiesto a mio papà come è essere nonni, lui ha risposto così: 'Molto bello...e quando non ne abbiamo più voglia, ridiamo il piccolo a mia figlia!'

Non ci sono parole migliori per descrivere i nonni, a mio parere.

Perché diciamolo, i nonni (per non parlare dei bis-nonni) il loro bel mazzo per crescere un bambino se lo sono già fatto!  Ed è giusto che finalmente sia arrivato per loro il momento di prendersi solo i momenti belli, facili, leggeri dell'allevare un cucciolo!

In questo giorno dedicato a loro, voglio proprio dirlo: i nonni sono una figura meravigliosa perché possono (e devono) stare col nipote seduti sul tappeto senza pensare a lavare i piatti che giacciono sul lavandino dalla sera precedente, possono (e devono) far addormentare il piccolo fra le loro braccia senza curarsi del fatto che se si addormenta alle 18 ci sono buone probabilità che la sera danzerà come fossero le due del pomeriggio, possono (e devono) dare i 'paciughi' ai nipoti anche se la mamma storce il naso, possono (e devono) viziare i piccoli senza preoccuparsi che poi crescendo non li terrà più nessuno...

Io sono la prima a sottolineare a mia mamma di non fare questo o quello col piccolo D., ma mi rendo anche conto che i ricordi più belli con i miei nonni sono proprio le follie rispetto all'ordinario...lo zucchero sul fondo della tazzina del caffè (che se lo facessero a D....grrr!) con cui mi tentava la nonna Rita, il rito dello 'spoglio', ossia della scoperta dei regali ogni volta che veniva a trovarci, della nonna Carmen (non ci viziava, no no...), l'accocolarsi nel lettone in mezzo a nonno Italo e nonna Rita per sopperire al divieto di papà, il regalo obbligatorio ogni volta che accompagnavamo il nonno Italo nei magazzini di giocattoli per rifornire il negozio (ebbene sì, sono cresciuta con un nonno che oltre a fare il fotografo, aveva una cartoleria/negozio di giocattoli!), le chiacchierate fino a notte con la nonna Carmen, quando dormiva in camera con me, a dispetto della regola di dormire alle 20.45...

E poi come figlia, è proprio bello vedere il mutamento da seriosi genitori a nonni senza regole! Mio papà che si domanda se D. dormirà con loro nel lettone,quando io ancora porto gli strascichi dei suoi perentori divieti...mia suocera che si commuove al minimo sorriso del nipote, quando ha spergiurato per mesi che lei la nonna non l'avrebbe fatta...mia mamma, per me punto saldo di certezza, fermezza, che esce di testa sentendo D. piangere e facendo manovra con la macchina fa tutta la fiancata contro un muretto...mio suocero, che a detta della moglie non si è mai dedicato alle cure basilari del figlio, che prende D. in braccio perché nel passeggìno piange e sminuisce la cosa, con ritrosia, appena gliela fanno notare...

Nonni del mio piccolo D., se state leggendo, sappiate che siete bellissimi...e mi fate essere ancora più felice di averlo messo al mondo!

Perché questa cosa di aver reso felici altre persone oltre me e Papà I., è una delle altre belle cose regalate dalla maternità! 

E questo ha un valore speciale per le bisnonne di mio figlio, che ha avuto la fortuna di conoscerne ben tre
Con loro il vizio diventa stra-vizio, la nanna pomeridiana è un ostacolo a godere dei momenti col bis-nipote, di mangiare per il piccolo la mamma non ne fa mai abbastanza...sono un uragano, un bellissimo uragano, nella vita di una madre, talvolta persino difficile da arginare, ma da questa confusione che portano, loro traggono felicità, gioia di vivere, guadagnano anni di vita...

Voglio che D. ricordi la bis-nonna Rita che lo schiaccia tra le sue braccia mentre lui si ritrae e lo riempirebbe di biscotti se io non vigilassi, la bis-nonna Elsa che gli sorride con dolcezza mentre lui con irruenza gli piazza una manata sulla guancia, la bis-nonna Carmen che lo chiama piccolo con un'intonazione che riesco a sentire nelle orecchie e si commuove quando lui ricambia il suo sorriso, l'ultima volta che si sono visti...

Quindi spesso rimprovero mia mamma perché quando viene a casa nostra vuole fare le faccende...ma preferisco avere i piatti da lavare, la roba da stirare, una cena improvvisata...ma un nonno che costruisce i ricordi di mio figlio!

PS - Nella foto, la lettera di auguri per il Battesimo del piccolo D. dai nonni (la mia mamma e il mio papà)...nello specifico, scritta di suo pugno dal mio papà...ecco un altro bellissimo stravolgimento!