mercoledì 25 febbraio 2015

PICCOLI MOMENTI DI NOI


Venerdì scorso sono eccezionalmente riuscita a ritagliarmi il pomeriggio per stare con mio figlio. Qualche ora solo per noi. Per stare insieme, coccolarci, fare nuove scoperte uno accanto all'altra.

Sembra una cosa banale, ma non è così per me...i 40 km che mi separano dal luogo di lavoro mi costringono a partire presto e tornare sufficientemente tardi...un po' come succede a tutte le mamme che lavorano non troppo vicino a casa...così le mezze giornate rubate qua e là diventano preziose per riscoprire la meraviglia di stare insieme!

Non abbiamo fatto grandi cose...ma queste cose sono diventate eccezionalmente meravigliose proprio per la loro semplicità!

Siamo stati fuori. A goderci il sole che quel pomeriggio ci è stato regalato...

Abbiamo giocato con le ombre che il sole abbagliante formava dietro di noi...

Ci siamo coccolati a stretto contatto, col supporto del nostro manduchino...



Abbiamo fatto una passeggiata sul lungo mare...

Siamo scesi in spiaggia, a giocare con i sassi, a lanciarli in mare, ad avvicinarci all'acqua per poi correre indietro poco prima dell'onda, tra forti risate e punta delle scarpe bagnata...



Siamo saliti sulla giostra...il primo giro in assoluto per BabyD, il primo dopo tantissimi anni anche per me...io che pensavo che le luci abbaglianti lo avrebbero sconvolto, lui che 'guidava' tutto concentrato il suo paperotto che andava su e giù...lui che ha pianto quando il giro è finito...



Abbiamo camminato per mano, il cucciolo ancora un po' traballante ma desideroso di fare da solo...

Piccoli momenti di noi da ricordare e portare nel cuore...frammenti della nostra crescita insieme che mi hanno fatta tornare a casa più felice e rilassata...minuscole attenzioni che spero lasceranno in lui quel senso di famigliarità, amore, condivisione che ho sentito io...

sabato 21 febbraio 2015

IL DITINO PARLANTE




Ad oggi, a 15 mesi, BabyD dice cinque paroline: mamma, papà (che talvolta diventa 'dadà'), ciao (o meglio 'tao'), tata (...va al nido e sta spesso con la babysitter!) e nanna (da ieri sera!).

A parte qualche casuale confusione sui ruoli genitoriali e le altre figure di riferimento, per cui io certe sere divento tata (e quando succede mi rammarico e non poco...temo che vedendomi solo la sera prima o poi si dimenticherà di me), queste paroline ormai le ha imparare e capite. 
Così quando si sveglia ti saluta con un 'ta taooo', quando torni a casa ti viene incontro e ti dice 'taooo', basta anche solo stare per qualche minuto in più in un'altra stanza e appena ti rivede ti dice 'ma taooo'! E spesso accompagna il saluto con la manina, agitandola con una rotazione sul polso, stile Regina Elisabetta.

Questo ridotto vocabolario, però, non gli impedisce di farsi capire e soprattutto di far capire cosa vuole, cosa che sa sempre più che bene!

Per comunicare non servono le parole, se si può usare il ditino parlante!

Il suo piccolo indice diventa una specie di antenna che ci guida per capire cosa vuole o dove vuole andare...

E se si segue la direzione che indica, non ci si sbaglia e si esaudisce ogni suo desiderio senza problemi...meglio che se parlasse!!






La notte, appena apre gli occhi, alza la manina verso il mio comodino...perché lì c'è l'acqua; la sera, al termine della cena, il ditino indica il frigorifero, perché sopra c'è il portafrutta..e la mela non deve mai mancare; se ha fame, corre in cucina e in punta di piedi si stira per indicare lo sportello dove ci sono le sue pappe e i suoi biscotti; se lo porti in braccio, il ditino è più preciso di un navigatore nell'indicarti la strada...insomma, le parole a cosa servono!?!








A parte che è divertente questo modo di comunicare che ha trovato...e quindi fonte di tante risate perché è davvero buffo, a volte temo (l'ho già detto che sono una mamma un pochino ansiosa?!?) che ciò non lo sproni a parlare...così ad ogni suo gesto io scandisco la parola che corrisponde al suo desiderio...ME-LA...BI-SCOT-TO...e lui ride!

E rido anche io...e penso che forse mi sta prendendo in giro, questo piccolo mostriciattolo...e come per tutte le cose che ha imparato fino ad ora (ridere, gattonare, camminare, bere da solo col biberon...), un giorno si sveglierà e parlerà, senza troppi errori di pronuncia...perché ormai mi è chiaro che a lui le mezze misure non piacciono...quindi le cose o le fa bene o non le fa affatto! Una bella testolina...tutto la mamma!

venerdì 13 febbraio 2015

IL PANCIA A PANCIA NON E' SOLO PER BIMBI PICCINI


Il pancia a pancia è il primo modo di portare...senza fascia, senza supporto, solo seguendo l'istinto...

Appena nati, io e il mio piccino ci siamo posizionati naturalmente così, pelle a pelle..è stata la prima via per ricucire quella simbiosi fisica e psicologica interrotta dal parto...la via più veloce per permettere al neonatino di arrivare al seno e iniziare a trovare e stimolare il suo nutrimento...

Ricordo come fosse ieri la sensazione data da questo primo contatto...il contatto dell'incontro, dell'amore...

Portarlo in fascia da piccino piccino è stato un po' come tentare di mantenere questo primo contatto, per abituarci gradualmente a capire che siamo due persone distinte...
Lui stava bene li, abbracciato stretto stretto dal tessuto della mostra prima fascia, un'elastica verde militare senza troppe pretese, ma tanto amata perché legata ai nostri primi mesi insieme...

...ora è cresciuto e l'interesse unilaterale verso di me è sbocciato in un atteggiamento curioso verso il mondo, per cui stare avvinghiati uno all'altra è sempre più raro, a vantaggio di posizioni che più si adeguano al suo desiderio di vedere cosa succede intorno...

Ci sono però situazioni in cui ritorniamo entrambi piccini piccini e coccolarci con il tanto amato pancia a pancia diventa spontaneo...

...uno di questi momenti è quando il cucciolo ha la febbre o è indisposto per qualche motivo, come l'influenza di questi giorni...

Ecco, quando è così non ci sono fianco o schiena che tengano, vuole solo mettermi le braccia intorno al collo e farsi cullare così...

E io sono felice di assecondarlo...così prendiamo la nostra fascia di tessuto appena arrivata e ci lasciamo coccolare dalle mille righe colorate...una canzoncina sussurrata, qualche passo avanti e indietro e torna la pace, gli occhietti si chiudono e ronfiamo beati per recuperare le forze...

E io intanto mi godo questi momenti, respiro a pieni polmoni l'odore di bambino, torno a sentirmi quella mamma alle prime armi del primo periodo post-partum...

Ecco perché, da Consulente del Portare, consiglio di iniziare a portare pancia a pancia comunque, anche se il bimbo è ormai grande per quella posizione...non solo perchè la gestione visiva del bambino rende più facile la familiarizzazione col supporto, ma anche, e forse soprattutto, perché da mamma so che il contatto dell'incontro, dell'amore, delle coccole strette strette è unico anche per chi non è più un neonatino...ci sarà sempre un momento in cui il nostro cucciolo ha bisogno di sentire il battito del nostro cuore...e noi mamme di cullarlo come quando era nel pancione...

martedì 3 febbraio 2015

CI SONO MATTINE



Ci sono mattine in cui esco di casa tranquilla, che il rientro del lunedì non è un peso.

Ci sono mattine in cui scappiamo via talmente di corsa, in ritardo, che nemmeno ho il tempo di pensare.

Ci sono mattine in cui sono proprio contenta di avere del tempo solo per me.

Ci sono mattine in cui sono così addormentata che nemmeno mi ne rendo conto di ciò che faccio.

Ci sono mattine in cui ti lascio al nido sorridente e sono felice.

Poi ci sono mattine come quella di oggi...in cui mi sento una pessima madre perché devo lasciarti che piangi e tendi le tue manine verso di me...

Lo so che appena chiuderò l'uscio di casa ti tranquillizzerai tra le braccia di papà e la tristezza passerà...

Lo so che è così che deve andare, se una mamma lavora...

Lo so...

Però nelle mattine come quella di oggi manderei tutto all'aria, tornerei indietro, mi nasconderei con te sotto le coperte e lascerei tutto il mondo fuori...stringendoti forte a me, piccolo mio...

Per fortuna, quando torno a casa, ti trovo allegro...appena entro, sgambetti verso di me e sorridendomi mi dici tao e vuoi salire in braccio, indicandomi col ditino tutte le cose più belle che vedi intorno a noi...

Così capisco che forse, tra i due, sono io quella che deve accettare questa routine rapida e a volte crudele...tu hai già capito quali sono le cose importanti...

Ancora una volta, sono io quella due passi indietro...