sabato 23 maggio 2015

LA MAMMA E' SEMPRE LA MAMMA. ANCHE SE LA CHIAMO TATA


<<Mentre tenete in braccio il neonato, gli toccate le mani e i piedini, lo stringete contro di voi, fate di lui il vostro bambino e di voi stesse la sua mamma>> (Daniel Stern)


Parliamo di parole...anzi di paroline! Quelle prime prove di comunicazione verbale dei nostri bimbi...quelle sillabe accostate a volte a caso, a volte con un senso, imitando i suoni che sentono da noi adulti...

BabyD ad oggi dice sei/sette parole ben scandite o dal significato facilmente comprensibile:
(in ordine di importanza e numero di ripetizioni durante la giornata)
- Papà (che vuol dire Papà ma anche tutto ciò che è di Papà)
- Tata (ogni persona di sesso femminile)
- Ciao
- Tatù (che sono le moto e le macchine...subito associate a 'Papà'...o all'occorrenza ogni oggetto/persona)
- Tutu (ossia il treno)
- No, accompagnato dal gesto con la manina
- Sci (Sì), accompagnato dal gesto con la testa 

Il resto sono un sacco di discorsi...ma proprio tanti, accompagnati da toni e cadenze facilmente associabili a felicità, rabbia, tristezza, emozione, agitazione...ma interpretabili solo da chi sta con lui e ormai lo conosce bene...

Voi penserete che mi sia dimenticata una parola tra quelle 'facilmente decifrabili'...

Dite 'mamma'?

Eh no! Quella è stata la prima parola che ha pronunciato...e l'unica per parecchio tempo...ma poi è arrivato l'asilo, le Tate del nido e la Tata a casa...troppo complicato e faticoso distinguere tutte queste 'donne' che si occupano di lui durante il giorno...

Così questa parola è diventata una rarità e ogni donna è diventata Tata, senza risparmiare le nonne...e nemmeno la mamma!

Non nascondo che questa cosa mi ha pesato parecchio all'inizio! 
Già piena di sensi di colpa per uscire di casa la mattina presto per andare al lavoro e tornare a pomeriggio inoltrato, ho sempre temuto che la mia figura di madre perdesse significato...ma quando ho visto che pure la parola 'mamma' era stata dimenticata...beh, mi sono sentita semplicemente una delle tante figure femminili che si occupano di lui...

E ad 'aggravare' la situazione c'è che, al contrario, la parola più detta e stradetta da BabyD è 'Papà'! 
Tu arrivi a prenderlo al nido...ti vede...e dice: 'Papà?!?'. Rientri a casa, ti corre incontro, ti abbraccia pure...e poi dice 'Papà?!??'. Una due domande è lecito che se le faccia, direi...

Però (un però grande come una casa) io sarò pure una Tata tra le tante...ma, nome a parte, so che lui sa che sono la sua mamma!

Lo capisco non dalle parole ma dai gesti, dagli sguardi, dalla fisicità che ricerca solo con me...

La relazione che ci unisce va oltre il suo modo di chiamarmi...

E in questa ultima settimana in cui BabyD è stato malato, con febbre alta, mal d'orecchie e un bisogno di contatto non alto ma estremo, ho vissuto l'essenza del nostro rapporto...

Quando aveva bisogno di conforto cercava me e per farlo mi chiamava sì Tata...ma lo faceva in un modo tutto speciale...che mi ha confermato che davvero sa chi sono io per lui...

E allora ho iniziato a chiamarmi Tata pure io quando gli voglio indicare ciò che io sto facendo...senza insistere nel sottolineargli ogni volta che io sono mamma e non Tata, come facevo prima...

Sarà un caso, sarà una magia...ma dopo questi giorni di estrema vicinanza e di ritorno quasi ai ritmi di quando era neonato...beh...qualche volta è tornato a chiamarmi 'mamma' spontaneamente...

Forse il condividere con me più tempo ha riportato anche lui a definire meglio le sue figure di riferimento...o forse aveva solo bisogno di tempo per fare ordine nel suo linguaggio...

Io, comunque sia, mi godo questa ritrovata 'maternità'!

giovedì 7 maggio 2015

TANA PER BABYD


Il gioco preferito di BabyD in questo periodo è quello di nascondersi...o meglio, di farsi trovare!

Dietro le tende, sotto il tavolo, dietro la porta, accostando appena l'anta dell'armadio...si copre tutto, si intravedono solo le pantofoline con le orecchie o una manina...e mentre sta correndo nel nascondiglio ti chiama a gran voce...e continua a farlo finché non ti sente che fai finta di cercarlo nei posti più improbabili...sotto il letto, in una scatolina microscopica, dentro un calzino...lo si sente ridere mentre tu evochi frasi come 'Dove sarà Danilo? Forse qui, nel cassetto della tovaglia?'..anzi più il posto è improbabile, più lui ride!

Poi, finalmente, arrivi al suo posto segreto...e con un gesto rapido scosti le tende o spalanchi la porta! Allora ti si butta tra le braccia, dandoti uno dei suoi bacini bavosi...


Tutte le volte che fa questo gioco, io a spiegargli che deve stare zitto zitto e fermo fermo...così la mamma lo deve cercare veramente...ma non c'è mai nulla da fare...lui ti chiama a gran voce!

Poi un giorno mi ritrovo a leggere questa vignetta sulla pagina Facebook di Consulenza Pedagogica Rossini-Urso, di Elisabetta Rossini ed Elena Urso, due pedagogiste che con queste illustrazioni riescono sempre molto bene a descrivere un comportamento, un'abitudine tipica dei bambini...e ritrovo il 'nostro' giochino!

Fonte: Consulenza Pedagogica Rossini-Urso
Ecco che scopro che quel 'farsi trovare' è una fase della sua crescita...del percorso che lo porterà a creare la sua indipendenza...assicurandosi di avere sempre chi lo cercherà e lo troverà nel momento in cui lui avrà bisogno.

Da quando ho letto questa vignetta, prendo molto più sul serio ogni suo gioco, faccio molta più attenzione ai momenti in cui lui vuole la mia attenzione, ai momenti in cui mi chiama a gran voce...senza rimandare, come talvolta la frenesia del quotidiano mi porta a fare

Cerco di esserci di più, fisicamente, come e quando vuole lui...

Ancora una volta, mio figlio è riuscito a stupirmi...e a farmi crescere...a farmi imparare che ogni suo gesto, anche piccolo, anche apparentemente banale come giocare a nascondino è fondamentale per farlo diventare un pò più 'grande'...un po' più 'esperto' di questo mondo in cui si appresta ad andare...

A me non resta che restare in ascolto, osservarlo e continuare a tentare di decifrare i suoi segnali, per accompagnarlo, mano nella mano, verso l'uomo che diventerà...