martedì 16 giugno 2015

TERRIBLE (AND SWEET) TWOS

Fonte: WEB.
Spesso ho letto e ho sentito parlare di questi 'Terrible Twos' e sempre mi sono chiesta cosa mai poteva succedere perché i bimbi di due anni potessero essere additati come terribili. Come possono, quelle dolci creaturine così tenere e divertenti, essere definite come fossero una calamità naturale?

Ora lo so.

Qui ai due anni mancano ancora mesi, ma la 'terribilitudine' è arrivata in anticipo.

Fonte: WEB.

Confermo. I bimbi sanno essere terribili.

E per terribili intendo: 
- Esigere che tu faccia ciò che vuole lui. Subito. Non importa se stai lavando i piatti e hai le mani immerse nell'acqua insaponata, se sei (finalmente) in bagno dopo ore che trattieni i tuoi bisogni fisiologici, se ti sei appena seduta a fine giornata. Tu devi andare con lui. Veloce. Subito (l'ho già detto subito?).
- Urla isteriche. Se non ti muovi immediatamente, parte il pianto disperato, gli urli, i piedi che battono per terra. E le lacrime sgorgano rapide come se stesse subendo il torto peggiore in questa vita. I bambini sanno essere teatranti eccezionali quando si tratta di ottenere qualcosa.
- Sciopero della fame. Ovvero ora decido io cosa mangio. E se non lo voglio lo sputo. Neanche la sua innata voracità ha fermato mio figlio dal farci vivere pranzo e cena come un incubo, da cui ci svegliamo con chiazze di unto sui vestiti e briciole nei capelli. Ad oggi, Danilino ha deciso che odia latte e carne. Si fa venire i conati se solo glieli proponi. Vorrebbe solo biscotti, melone e verdura.
- Se mi dici che non posso, allora lo faccio. Il 'no' non basta più, come quando era piccino e se sapeva che una cosa non poteva toccarla, magari perché pericolosa, era lui stesso che si avvicinava e faceva 'no' con il ditino. Ora il ditino lo mette nella spina elettrica, lo usa per strappare le foglie alle piante, afferrare il coltello sul tavolo. 
- Io in casa non ci voglio stare. Ogni volta che si esce, poi non si vorrebbe mai più rientrare. E se mi ci vuoi portare di forza, io abbandono completamente le forze e mi lascio cadere. Ovunque sono. 

Se si considera che abitiamo in un appartamento con le pareti spesse come un foglio di carta, ben capite che ad ogni scenetta che fa temo che i vicini chiamino il Telefono Azzurro...perché davvero se non si obbedisce al suo volere si superano i decibel consentiti a forza di acuti.

Questa situazione fa sì che papà ed io usciamo dai weekend distrutti, più stanchi di prima, abbattuti dal senso di impotenza nella gestione del nano di casa, dal dubbio di aver sbagliato qualcosa nell'educarlo fin qui...addirittura siamo felici che sia lunedì per riposare qualche ora le orecchie.

Fonte:WEB.
Questo suo repentino cambio di comportamento (notato persino dalla nonna...e se lo dice la nonna che è capriccioso potete capire che non sto esagerando!) mi ha colto alla sprovvista. 
Non parlo solo dell'atto pratico nella difficoltà nel gestirlo, ma nella consapevolezza che sta crescendo
Perché lo so che tutto questo marasma c'è perché sta affermando la sua presenza, la sua indipendenza, il suo essere una persona a sè stante, col suo pensiero, le sue idee. Con la sua testolina.
E lo fa contrastandoti e mettendoti alla prova. Una baby-adolescenza, insomma.

Che si può fare allora?
Mi sono sempre ritenuta una persona pacata e paziente, ma in certe situazioni è davvero difficile trattenersi dal fare una sfuriata. E la stanchezza già provocata dal resto della vita, tra lavoro, casa e impegni vari, spesso non è una buona alleata. 

Io cerco di respirare e contare almeno fino a 100...sfruttando la capacità che ha il mio cervello di non sentire più gli urli che provengono dal piccolo arrabbiato perché non si sta esaudendo il suo desiderio del momento.
Per ciò che non gli reca alcun pericolo, fisico e comportamentale, cerco di assecondarlo. Per esempio, se non vuole mangiare latte per colazione, gli propongo lo yogurt; se non vuole mangiare carne per cena, cerco di cucinare qualcosa che possa sostituirla oppure mescolo la carne trita nel sugo di pomodoro e gli condisco così la pasta.
Per ciò che, invece, non può essere assecondato perché pericoloso (salire da solo sull'ultimo gradino dello sgabello, giocare con coltelli o stoviglie di vetro/ceramica) o eticamente non corretto (urlare alle sette del mattino, abbandonarsi per terra fuori dal portone di casa, urlare se non gli si dà il decimo biscotto, giocare con i detersivi), cerco di tenere duro e non farmi impietosire dal suo bizzarro comportamento. 
Spesso, mi abbasso alla sua altezza e a bassa voce gli spiego il perché del mio divieto. Col suo folle urlare, forse nemmeno mi sente, ma ci provo lo stesso. Magari, per contrappasso, sentendomi parlare piano smette di urlare. A volte funziona, a volte per niente. 
Altre volte, gli getto un urlo. E subito dopo mi sento una pessima madre. 
Per altro, urlare non è mai un metodo efficace, perché lo agita ancora di più.

Tentare di ascoltarlo, porgli domande sul perché stia urlando, aspettare in silenzio che sfoghi la sua rabbia. È il meglio che riesco a fare.

Per nostra fortuna, Danilino ha un carattere forte ma che si arrende in tempi ragionevoli se non può ottenere ciò che vuole e lo si porta a fare altro, proponendogli un'attività alternativa. 

Così dopo il marasma iniziale, bene o male riusciamo a placarlo...ma che fatica e che forza di volontà ci vuole!

C'è un retro della medaglia, però.

La sua crescita e il suo voler fare tutto con la sua testolina si riversa visibilmente anche nei rapporti con gli altri. 

Questo vuol dire che quando ti si avvicina, ti tira i pantaloni per abbracciarti buttandoti le braccia strette strette al collo, lo fa perché lo vuole. Non è più solo il bisogno di protezione di un neonato. È il dimostrarti che oltre che giocare con i coltelli o fare i gradini avanti e indietro, lui vuole abbracciarti.



L'amore incondizionato che ora leggo nei suoi gesti sa compensare la fatica nel gestire il suo caratterino emergente...e basta un suo sorriso, un suo bacio bavoso per sopportare la sua testolina matta!

2 commenti:

  1. Ciao Lusi sono Dani, e' un po' che ti leggo, e oggi dopo aver visto questo post non potevo non rispondere! Come ti capiscooooooo!! Anch'io alle prese con un tremendino duenne, leggendo ho pianto e riso allo stesso tempo perché condividiamo le stesse ansie e le stesse perplessità e lo stesso amore quando ti danno quei baci bavosi!

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    1. Ciao Dani! Grazie di essere passata di qui e aver voluto condividere la tua esperienza! Mi scuso se rispondo così tardi...è un periodo di grandi cambiamenti famigliari e ho poco tempo (purtroppo) da dedicare al blog :( Comunque sono forti questi duenni, eh! Una faticaccia terribile...ma vederli crescere è una meraviglia <3 Poi, sapere di condividere questi momenti con altre mamme come te mi fa sentire meno imbranata e incapace...quindi grazieee!

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