mercoledì 18 marzo 2015

VORREI ESSERE COME MAMMA PIG

Fonte: web
Qualche giorno fa ho visto una puntata di Peppa Pig insieme a BabyD...e con mia grande sorpresa ho trovato in Mamma Pig il mio modello di mamma e moglie...vi chiederete come sia possibile...ora ve lo spiego...

La storia raccontava di Mamma Pig e delle sue frittelle. 

Mentre preparava l'impasto, Peppa e George, come tutti i bimbi, hanno voluto osservare ciò che faceva e aiutarla a mescolare l'impasto. E come ogni mamma, Mamma Pig ha assecondato l'interesse dei suoi bimbi. Peppa, da brava sorella maggiore, ha iniziato a mescolare diligentemente...poi è intervenuto George, che da piccolo monello ha iniziato a sporcare ovunque con l'impasto. Peppa si è finta scandalizzata, ma appena ripreso possesso del cucchiaio, ha fatto schizzi ancora più grandi. Impasto da tutte le parti. Cucina ridotta proprio male. 

Io avrei dato di matto...invece Mamma Pig, con un bella risata sonora, ha semplicemente fermato il gioco e ha invitato i piccoli ad aspettare le frittelle.

La scena dopo vede tutta la famiglia Pig a tavola...Mamma Pig sta cucinando, una dopo l'altra, le frittelle. 
Papà Pig interviene ogni volta che Mamma Pig si impegna per girare la frittella nella padella, sottolineando che "le frittelle vengono meglio se si lanciano in alto". 

Dopo uno, due, tre interventi di mio marito, io l'avrei mandato a quel paese...invece Mamma Pig, con la grande tranquillità che la caratterizza, ripete ogni volta al noioso marito semplicemente: "quando sarà il momento di cuocere la tua frittella, lo farai tu e ci farai vedere come si fa". 

E arrivato il turno della frittelle di Papà, Mamma Pig molla tutti gli arnesi da cucina, si siede a mangiare le frittelle e lascia davvero il Papà a cucinare. Per farsi bello e dar ragione alla sua teoria, Papà Pig lancia altissima la frittella, tanto che questa si è attaccata al soffitto. 

Non vi sto a dire come avrei reagito io...invece Mamma Pig, ancora una volta, si fa una risata e porta i bimbi al piano superiore...e saltando tutti insieme con la delicatezza che hanno i maialini, fanno talmente tremare la casa che la frittella si stacca ed finisce in testa a Papà Pig. 
Tornati al piano di sotto, Mamma Pig propone al marito il succo d'acero...e glielo mette sulla frittella che lui ha ancora sulla testa! 

Neanche a dirlo, la puntata finisce con una bella risata di tutta la famiglia.

Ecco, io vorrei diventare come Mamma Pig...
...che è capace di non diventare isterica se i figli le distruggono la cucina...
...che sa insegnare loro cosa è giusto e cosa no e quando è il momento di fermarsi e tornare a comportarsi bene, lasciando però loro lo spazio e il momento per esprimersi e 'sporcarsi'...
...che sa essere loro complice in piccole marachelle e ridere con loro...
...che sa anche essere una moglie che non inveisce contro il marito alla seconda battuta ma lo lascia fare, gli lascia i suoi spazi...e poi se mai lo prende in giro per i suoi comportamenti bizzarri...senza 'tenere il muso' dopo le discussioni...

...sempre con il sorriso sulle labbra...creando un clima famigliare bellissimo!

Da quando ho raccontato questa mia rivisitazione di Peppa a mio marito, appena vede che sto per sclerare...mi dice "Peppa Pig, Lu, Peppa Pig..."...e io non posso che ridere come Mamma Pig...

giovedì 12 marzo 2015

IO E IL MIO BLOG AL LIEBSTER AWARD. CONOSCIAMOCI CON I TAG


La mia amica Piera alias mammayoga mi ha nominata per partecipare al Liebster Award, che, cercando in rete, ho capito essere una sorta di "catena di Sant'Antonio" virtuale, utile a diffondere e far conoscere nuovi, ma anche meno nuovi, blog che ci piacciono e che vorremmo anche gli altri conoscessero...una specie di 'premio' (come dice il nome) che ogni blogger conferisce ai 'colleghi'...

Quindi, innanzitutto, grazie mille a Piera per questa nomination!

Io con molto piacere mi presto a questa auto-intervista, che vi farà conoscere qualcosa in più di me e del mio blog...

Qui potete leggere le risposte di Piera...e vi suggerisco di dare un'occhiata al suo neo-nato blog, dove con passione e dolcezza ci parla di maternità, yoga, respiro e musicoterapia, le sue passione, le sue (per dirla con le sue parole) 'pillole di benessere e felicità'...

Ecco le regole per partecipare:
1) Ringraziare chi ti ha taggato
2) Rispondere alle 10 domande
3) Taggare i nostri 10 blog 'premiati', che, se vorranno, potranno rispondere alle domande e proseguire la catena

Ecco la mia AUTO-INTERVISTA!

1) Perchè hai aperto un blog?
Il blog è nato durante il periodo a casa per maternità, un tempo di grandi cambiamenti, di nuove emozioni...è nato come 'terapia' per riappropriarmi della mia vita sociale nel periodo in cui si è raggiunto il minimo storico di interazioni con altri esseri umani adulti...è nato per farmi e fare compagnia ad altre mamme, cosi come i blog in cui cercavo rassicurazione hanno fatto con me...è nato col desiderio di documentare la mia crescita insieme a mio figlio, di scrivere la mia esperienza di donna e di mamma, di poter ricordare nel tempo i cambiamenti che la maternità ha portato nella mia vita e poterli lasciare 'in eredità' un giorno a mio figlio, in modo che abbia 'la sua storia'.

2) Ci parli delle tue passioni?
La passione più grande è la lettura. Sono un 'topo da biblioteca' fin da bambina e questo amore per la carta stampata, l'odore di libro nuovo, le vite parallele che posso vivere coi vari personaggi mi ha accompagnata nella vita adulta. Da mamma, mi sono appassionata ai libri per bambini, tramite cui sto cercando di trasmettere questa passione a mio figlio, creando la sua piccola biblioteca. Con la maternità, la mia nuova passione è il babywearing, il mondo del portare i bimbi in fascia...praticato con mio figlio, è diventato ora parte della mia vita da quando ho iniziato a formarmi come consulente del portare per poter trasmettere la bellezza dell'alto contatto ad altri genitori.

3) Quanto pensi che i commenti e l'interazione siano utili per un blogger, e in che modo?
Condividere le esperienze del mio bimbo e confrontarsi con le altre mamme è uno degli aspeti più belli della maternità e fonte di nuove e belle amicizie. L'interazione con i lettori e con altre mamme è una bellissima opportunita che il blog concede. Io adoro la sensazione di leggere qualcosa e trovare finalmente quel pensiero che non riuscivo a concretizzare...sono entusiasta se le mie piccole riflessioni sanno avere questo 'potere' su altri. Sono sempre molto felice ed onorata se un lettore lascia un commento dicendomi che ciò che ho raccontato ha saputo ricordargli le sensazioni e le esperienze che ha vissuto. I commenti sono utili anche come  ispirazione per nuovi argomenti di cui trattare o per impostare diversamente o approfondire un tema. 

4) Di cosa parla il tuo blog? 
Parla innanzitutto di me, in tutte le sfaccettature: come mamma, come moglie e come donna...e di come la maternità ha cambiato ogni parte di me. Parla del mio bambino e del suo meraviglioso ingresso nel mondo. Parla della nostra crescita insieme, giorno dopo giorno, delle nostre avventure. Parla delle mie passioni: i libri, per grandi e per piccini, e il babywearing. È, insomma, il mio diario virtuale!

5) Hai creato un rapporto di amicizia con altre blogger? Vi siete mai conosciute?
Personalmente frequento le blogger che già conoscevo, amiche che prima di me scrivevano in rete o che hanno dato vita al loro blog dopo di me. Devo dire che avere questa passione in comune ci ha unite e ci ha permesso di confrontarci, e quindi conoscerci, di più. Ci sono poi blogger incontrate in rete e con cui più spesso ci si scambia pensieri e opinioni, con cui ci si trova più in sintonia, un po' come succede nelle relazioni 'reali'. Ecco, loro mi piacerebbe tanto incontrarle di persona! 

6) Come immagini il tuo blog tra due anni? Vorresti vederlo crescere/cambiare? In che modo?
A volte immagino me, vecchietta, che scrivo non più di mio figlio ma dei miei nipoti!!! Quindi immagino una lunga vita per il mio diario virtuale...! Penso che cambierà, si evolverà, smetterà di parlare di pappe e pannolini e magari tratterà di problemi adolescenziali...e poi, piu avanti negli anni, magari di artrosi e dolori cervicali. Crescerà insieme a me e al mio bambino, perché crescere è un po' la parola d'ordine del mio blog, come già dice il suo nome.

7) La cosa che sai fare meglio.
Direi che è 'mettere in ordine'. E non intendo il disordine che regna sovrano in casa. Su quello, ahimè, ho scarsissimo potere. Intendo le cose, i pensieri, i fatti. Organizzare, da un punto di vista più pratico. Con la scrittura per esempio, per mettere nero su bianco ciò che succede e i miei pensieri. O con le liste, di cui, non per niente, sono una appassionata...lo facevo quando studiavo, per decidere la priorità di compiti ed esami, lo faccio da moglie e mamma, per la spesa, pranzi e cene, impegni e scadenze. Passare dal caos all'ordine mi fa stare bene. 'Metto ordine' sommato anche per lavoro: da chimico, produco dati in laboratorio e poi li elaboro, creo modelli, discrimino categorie...metto in ordine ciò che ottengo, tutto sommato. Da un punto di vista meno emozionale e più pratico, so fare bene la torta allo yogurt, dolce da colazione ma con piccole varianti adatto anche per occasioni più importanti. 

8) Quanto tempo dedichi al tuo blog?
Molto meno di quello che vorrei! Per lo più approfitto dell'ora di treno per andare e poi tornare dal lavoro per scrivere e aggiornare il blog. Nel resto del tempo, mi appunto rapidamente un'emozione, una sensazione, un fatto, per poi scriverne appena riesco a ritagliarmi il mio spazio, il mio tempo. Tanto tempo lo dedico anche a leggere i blog di altri, un modo per conoscere altre realtà e venire a conoscenza di iniziative in cui coinvolgermi come blogger.

9) Come nascono i tuoi post?
Nascono dal quotidiano, dalle esperienze che vivo, dalle emozioni che una situazione mi fa provare, da un incontro imprevisto o da un caffè con le amiche, da una nuova scoperta di mio figlio, una nuova parola, una nuova abilità. Ho provato più volta a dare un taglio più 'giornalistico', a fissare degli argomenti su cui scrivere...ma non sono mai soddisfatta del risultato se non nasce da un'esperienza vera, che spontaneamente e irrefrenabilmente mi porta a scrivere. Il mio blog è il mio diario, e come tale ogni singola parola nasce dall'esigenza e dall'urgenza di scriverla.

10) Un saluto a chi ti legge.
Un saluto che è un grazie per essere passati di qui...spero che le avventure mie e del mio piccolino possano farvi rivivere dei bei momenti, ricordi della vostra infanzia o emozioni con i vostri cuccioli (figli, nipoti, amichetti che siano)...spero che anche voi possiate vivere quella crescita giorno dopo giorno verso i nuovi noi stessi che ogni giorno diventiamo...


LE MIE NOMINATION...blog di donne, talvolta anche mamme, che raccontano di sé, della propria vita, delle proprie esperienze, chi parlano di libri, di mostre e di film, chi di sostenibilità e di babywearing, chi di viaggi, chi di moda e di lavoretti fai da te...il mondo femminile in tutte le sue più belle sfaccettature...io le leggo e imparo sempre qualcosa!


giovedì 5 marzo 2015

RISCOPRIRE IL MIO SPAZIO

                                 


Dopo 15 mesi è arrivato il giorno del vero distacco da mio figlio. 

Più di 24 ore lontani. Una notte di sonno solitario (finalmente, mi direte voi!).

Una strana sensazione, nonostante siano mesi che sono tornata al lavoro e quindi di tempo senza di lui ne passo parecchio...ma sapere di tornare a casa ogni sera, di poterlo coccolare prima della nanna e di essere il primo sguardo che vede appena sveglio sono stati momenti fondamentali per abituarci ed accettare il distacco dopo la simbiosi di gravidanza e maternità...

Sono partita un pochino spaesata, con il mio trolley, microscopico rispetto ai valigioni che ci portiamo in giro quando parte tutta la famiglia...più leggera persino di quando andiamo anche solo una giornata dai nonni e ci attrezziamo con tutto ciò che potrebbe servire per cambio, pappa, gioco...

Non avevo due o tre borsoni a tracolla, il giaccone sotto il braccio e il bimbo sotto l'altro...

C'ero solo io, la mia borsa e il mio trolley, nient'altro...quanta leggerezza...mi sono sentita agile e scattante...

Sono partita anche un pochino ansiosa di lasciarlo solo col papà per la prima volta...ansiosa che chiedesse di me e non mi trovasse...ansiosa che cercasse rifugio e rassicurazione al mio seno e per la prima volta io non fossi lì...

...ansiosa pure e soprattutto per me, non più abituata a stare 'da sola'...

E invece questo distacco forzato è stato bello!

Sì...bello per me, che ho riassaporato me stessa, ho realizzato che sono ancora capace di stare in società e di discutere di altro che non siano pappe e pannolini (anche se essendo in compagnia di una collega mamma...beh...i nostri pupattoli sono stati sempre nei nostri pensieri e nelle nostre parole!)...

E certamente bello per il cucciolo e il papà, che si sono goduti il tempo insieme...'tra uomini'!

Non c'è stato nessun pianto spasmodico per colmare la mia mancanza, nessuna notte insonne, nessuna disperazione...anzi, in mia assenza BabyD è stato più tranquillo del solito...

...e ci puoi credere...e puoi tranquillizzarti...se il papino ti manda questa foto la sera, prima della nanna...momento in cui solitamente è iperagitato per la stanchezza...


Abbiamo fatto un altro passo avanti, siamo cresciuti di nuovo un po' tutti e due...anzi, tutti e tre!

[Per dovere di cronaca: tipicamente, tutto è andato liscio tranne che il pupo si è preso la febbre proprio il giorno del mio rientro...bentornata a casa, mamma!]

domenica 1 marzo 2015

IL NOSTRO BABY CARNEVALE

Fonte: web
Le settimane del Carnevale sono appena trascorse...e anche noi lo abbiamo festeggiato!

Come è successo per il Natale, anche questa volta è stato il secondo Carnevale di BabyD, ma è come fosse stato il primo!

E io con lui ho riassaporato l'allegria che questa festa porta con sé e che negli ultimi decenni avevo totalmente dimenticato...

Il mio piccolo principe ranocchio ha festeggiato il suo baby Carnevale, una festa a misura di bambino organizzata presso un Centro Bimbi della nostra città e quindi con tutto ciò che serve ad un piccolino per divertirsi, senza gli eccessi e la confusione delle grandi feste in strada...

Pochi semplici ingredienti hanno creato un pomeriggio fantastico: una sala con parquet dove muoversi liberi in pantofoline, giochi in sicurezza ad altezza bimbo, due educatrici a guidare le attività, la lettura di un libro, la tata-trucca bimbi, la nostra amichetta Coccinella e altri bimbi coetanei o poco più grandi con cui imparare a giocare, la merenda a base di chiacchiere e focaccia, le canzoncine da ballare...










Per me questi momenti in cui lo vedo muoversi in mezzo agli altri bimbi sono momenti preziosi...

Posso osservare, un pochino di nascosto, con occhio attento ma discreto, quanto e come è cresciuto, quali sono i progressi che l'asilo nido gli ha permesso di fare, quale è la sua indole naturale nel rapportarsi con gli altri...

In questa occasione, l'ho visto appassionato alla piccola cucina in legno, il gioco preferito per tutto il pomeriggio; l'ho visto più coraggioso di quello che credevo, quando si è lasciato disegnare un sole sulla guanciotta; l'ho visto buono e generoso, quando, dopo aver preso dispettosamente un gioco dalle mani di un altro bimbo, fatti due passi, tornava indietro per ridarglielo; ho avuto conferma che gli piace tirare fuori tutto dai contenitori e che è piuttosto testardo, quando voleva a tutti i costi mettere le manine sui barattoli di colori usati dalla tata-trucca bimbi...

E, come sempre, una lacrimuccia ha velato i miei occhi, emozionata come non mai nell'assistere alla sua crescita...

Un pensiero in più: questa festa, oltre a proporre un'occasione di divertimento e condivisione, ha voluto farci un regalo in più! A tutti i bimbi partecipanti è stato regalato un naso rosso...per donare un piccolo contributo alla Fondazione Theodora, che offre agli ospedali e ai reparti pediatrici la visita dei Dottor Sogni, artisti professionisti, assunti e formati per lavorare in ambito ospedaliero e pediatrico...con l'ascolto e il gioco, i bambini in ospedale e le loro famiglie sono aiutati ad affrontare la difficile prova del ricovero.

Noi abbiamo aderito con gioia...