sabato 31 ottobre 2015

PANNOLINI LAVABILI. LA NOSTRA ESPERIENZA


All'inizio dell'estate, alla soglia dei 16 mesi di BabyD, ho iniziato ad alternare l'uso dei pannolini usa&getta con i pannolini lavabili, complice l'arrivo dell'estate e l'avvio verso lo spannolinamento.

Nonostante l'espressione che diceva poco celatamente "Tu sei pazza!" dipinta sul viso di mia nonna quando le ho parlato di questo mio desiderio, non mi sono fatta scoraggiare e sono veramente felice di aver sperimento anche questo metodo di accudimento, l'ultimo tassello che sentivo mancare nel processo di crescita che ho iniziato quando è nato mio figlio.

Certo questo approccio alla maternità fa ancora più scalpore del fatto che trasporto mio figlio usando la fascia.
Ma lo capisco. Sono ancora vivi i racconti delle nostre nonne, che come la mia avevano magari tre o più figli di età molto ravvicinata, a cui cambiare a ritmo serrato quei ciripà di cotone che molto facilmente causavano perdite da ogni dove, in un periodo in cui non c'erano lavatrici e asciugatrici a supportare il lavoro delle mamme.
Oggi, però, il progresso nella scienza dei materiali ci è venuta in aiuto anche nella cura dell'igiene dei nostri bimbi...e anche mia nonna ha rivisto la sua posizione dopo che le ho mostrato cosa intendo io per pannolino lavabile!

Oltre ai tradizionali lembi di cotone, sono infatti disponibili altri materiali, più assorbenti e più facilmente asciugabili, oltre che mutandine impermeabili fatte apposta per limitare le perdite!

Si lava sempre, questo è chiaro, ma nulla di esagerato, se si considera che con un bimbo una lavatrice al giorno o al massimo ogni due non ce la leva nessuno comunque! È solamente sufficiente un minimo di organizzazione e pianificazione in più per la gestione dei capi, soprattutto se si dispone di un parco pannolini in numero ridotto, come quello che ho io

Certamente la mia esperienza è stata facilitata dal fatto che un bimbo di 16 mesi non sporca tanti pannolini quanti un neonato. Forse avessi iniziato da subito avrei avuto qualche difficoltà in più...o forse no. Sicuramente un neonato richiede un maggior numero di pannolini (chi li ha usati da subito dice almeno sui 20 capi).

Da novella in questo mondo, ho iniziato a documentarmi leggendo Pannolini Lavabili di Giorgia Cozza, una sorta di manuale che ho trovato molto utile per chi vuol avere un'idea generale su cosa voglia dire usare i pannolini lavabili, quali tipi esistano e come si debbano trattare.


Foto dall'incontro 'Viziamoli d'amore - Babywearing e pannolini lavabili' tenuto in occasione della IBW2015 presso il Nido domiciliare 'Un nido per volare' a Chiavari loc. Caperana (GE)
Una volta avuta questa panoramica, avevo un desiderio spasmodico di poterli provare con BabyD...ma un'acquisto casuale non mi pareva una giusta soluzione. Con un bimbo già grandicello poteva anche capitare che lui non gradisse il cambio.
Allora ho agito su due fronti. Innanzitutto mi sono iscritta a diversi gruppi Facebook amministrati da mamme utilizzatrici di pannolini lavabili, in modo da avere esperienze reali con cui confrontarmi e la possibilità di fare domande. Inoltre, ho preso appuntamento con la Pannolinoteca presente sul mio territorio per poter avere in prestito un piccolo parco pannolini da provare.

Grazie al prestito della Pannolinoteca, per  due settimane ho potuto sperimentare le varie tipologie di pannolini lavabili, familiarizzare con i vari tessuti e imparare i lavaggi. E verificare la reazione di BabyD a questo cambio di pannolino!


Da questa breve esperienza, ho potuto innanzitutto verificare che l'uso dei pannolini lavabili può essere introdotto anche quando il bimbo non è più un neonato. Anzi, complice forse l'arrivo della stagione calda, Baby D ha gradito molto l'essere a contatto con una superficie di tessuto invece del materiale 'plasticoso' degli usa&getta. Inoltre, col caldo, è stato comodissimo poterlo lasciare solo con il pannolino, senza nemmeno i pantaloncini sopra..comodo e bello da vedere!



Con l'uso quotidiano sono anche riuscita a farmi un'idea più precisa su quali tipologie acquistare. Tra le grandi categorie di pannolini lavabili, suddivisi in base in base alla 'struttura' del pannolino stesso (Tutto in 1 (AIO, All In One), Tutto in 2 (AI2, All In 2), Pocket, Fitted + Mutandina impermeabile, Prefold/muslin/ciripà + Mutandina impermeabile), mi sono trovata particolarmente bene con i PREFOLD, ossia un rettangolo o quadrato di tessuto che viene piegato in modo da 'costruire' un pannolino. Questo sistema prevede l'uso di una cover (mutandina) impermeabile (il materiale più usato è il PUL - poliuretano laminato) sopra la parte assorbente.


Inoltre, se è necessaria una tenuta maggiore per pipì da campione, si possono utilizzare inserti da unire al rettangolo di tessuto, in modo da aver uno strato assorbente più spesso e quindi più assorbente.
Cosa da non sottovalutare è che questi inserti possono essere acquistati, ma anche fatti in casa in maniera molto semplice, utilizzando materiali di riciclo...magliette in cotone che non utilizziamo più, vecchie lenzuola di flanella o federe, copertine di pile.



Un modello col quale mi sono trovata molto bene è quello con i ferma-inserti anteriori e posteriori in cui bloccare il rettangolo di tessuto piegato. In questo modo, la struttura 'cover+pannolino' rimane meglio in posizione e sono ancor più scongiurate eventuali fuoriuscite; inoltre mi è parso che BabyD gradisse particolarmente questa soluzione, forse perchè il tessuto così bloccato tende meno ad ammucchiarsi e quindi a creare zone fastidiose per il bimbo. 

Il modello che ho acquistato io è il Blueberry - Capri One Size con relativo inserto lungo, formato da 5 strati di 100% cotone cuciti insieme. Un alto dell'inserto è rivestito da uno strato di micro-pile: questo permette di scegliere se mettere un tessuto naturale a contatto con la pelle o un tessuto sintetico ad effetto asciutto. Inoltre, essendo lungo, l'inserto va piegato in due ottenendo 10 strati di assorbenza. Per noi questa è stata un'ottima soluzione in caso di viaggi fuori casa di un certo numero di ore senza possibilità di cambio rapido.



Con un bimbo sufficientemente grande, e quindi più regolare come evacuazioni, e per di più in fase di spannolinamento, ho trovato molto comoda questa soluzione, che il più delle volte mi ha permesso di cambiare solo la parte assorbente, che è l'unica che si bagna/sporca, per cui non è necessario lavare ogni volta anche la cover, che comunque, essendo di tessuto sintetico, asciuga in tempi brevissimi.

Grazie alle caratteristiche di questo tipo di pannolino (ma direi anche all'età del bimbo e al fatto che fossimo in piena estate), ho potuto cavarmela con un parco pannolini ridotto: 6 prefold (acquistati in un Centro Commerciale IperCoop - Linea Viviverde Coop...davvero ottimi...ma purtroppo sono ad oggi una fine serie!), una dozzina di inserti (in cotone, in bamboo, in micro-pile), 3 mutandine impermeabili. Con questo assetto siamo sempre riusciti ad avere pannolini sufficienti a trattenere le nostre pipì durante il giorno!

Abbiamo acquistato anche un paio di POCKET, il pannolino a tasca, che è un pezzo unico, quindi con sistema uguale agli usa&getta per ciò che riguarda il metterlo e toglierlo. E' composto da una parte esterna impermeabile cucita insieme allo strato interno in modo da formare una tasca in cui si inserisce uno o più inserti assorbenti (gli stessi usati con i prefold).


Ho trovato questo tipo di pannolino molto comodo, da utilizzare come un u&g, una volta riempito con gli inserti, quindi un ottimo compromesso per papà, nonni e babysitter! Io preparavo la scorte di pannolini la sera precedente e chi avrebbe badato a BabyD il giorno dopo non doveva pensare a nulla, se non ha conservare nell'apposito cestone  il pannolino, invece di buttarlo.

Per la notte, ci siamo attrezzati con pannolini un pochino più assorbenti, quali i FITTED, che sono veri e propri pannolini realizzati con tessuti molto assorbenti, che usati con la mutandina impermeabile, garantiscono una buona assorbenza e quindi un'ottima soluzione per la notte.

Abbiamo scelto i fitted Littlelamb in viscosa di bamboo con inserto in bamboo cucito al pannolino per aumentarne l'assorbenza, oltre che un velino in pile peluchoso molto morbido, utile la notte per mantenere la pelle asciutta.
L'aspetto negativo per noi è stato il grande ingombro che questi pannolini hanno, se si considera che per aumentare l'assorbenza per la notte è necessario inserire diversi inserti, per cui in realtà non li abbiamo usati molto spesso.

Abbiamo trovato un'ottima buona soluzione per la notte con l'AI2 della Mother-ease (modello: Wizard Duo) con inserto che si abbottona alla mutandina, molto assorbente ma allo stesso tempo sottile, ben sagomato, con elastico cucito tutto intorno che offre un ottimo contenimento. Altro aspetto positivo è che lascia la pelle asciutta, cosa importante per trascorrere una notte tranquilla nonostante la pipì.


Dalla mia esperienza posso, quindi, dire che la cosa più importante è informarsi e se non provare, almeno vedere 'dal vivo' le varie tipologie di pannolini lavabili, capendone il funzionamento e l'utilizzo, in modo da trovare il modello più adatto alle proprie esigenze.

Non è mai troppo tardi per provare a modificare questo metodo di accudimento...la cosa importante è farlo in tranquillità, aspettando che arrivi il momento in cui sentiamo di poter dedicare quell'attimo in più al cambio del pannolino...e se non sarà alla nascita del pupo, sarà magari, come nel nostro caso, a ridosso dello spannolinamento!

sabato 3 ottobre 2015

L'ULTIMA POPPATA


Erano settimane che sentivo che pian piano il nostro allattamento stava volgendo alla fine. 

Il momento solo nostro, in cui ci accoccolavamo stretti stretti sul divano, la sera dopo cena, come un dolce digestivo prima della nanna, si riduceva giorno dopo giorno, il tempo di una ciucciatina di qualche secondo e poi "Ciao ciao!" diceva BabyD, mi copriva con la maglietta...e correva a fare altro. Solo qualche breve ritorno durante la notte, in cui ancora addormentato mi diceva "Siii", già cercando nel buio con la manina di crearsi un varco tra me e il pigiama. Una ciucciatina giusto il tempo di riaddormentarsi.

Poi sono andata fuori città per lavoro quattro giorni.

E quando sono tornata non è stato come le altre volte, che nemmeno mi guardava in faccia ma subito si avventava sul seno per recuperare il tempo perduto. Questa volta mi ha abbracciata, dicendo mamma, mi ha buttato le braccia al collo e, stringendomi forte, mi ha dato tante piccole pacchettine sulla schiena, come fa quando vuole trasmetterti tutto il suo amore. Solo dopo qualche ora si è come ricordato del latte di mamma...ma solo per un secondo ha tentato di scovarne la fonte...per poi dirottare le sue attenzioni in un altro abbraccio. E da quel momento non l'ha cercata più.

Mi manca, lo ammetto. 

Mi mancano quei momenti solo nostri coricati sul divano, dove lui trovava quella calma che per il resto della giornata non aveva, dove si rilassava fino ad addormentarsi. Dove io potevo osservarlo in silenzio, accarezzargli i capelli, ritrovarlo piccino piccino, come la prima volta.

Sono passati 22 mesi da quella prima poppata...sembra contemporaneamente una vita fa e solo ieri. 

Ricordo l'emozione mista a sgomento e paura di quel primissimo contatto tra di noi, pelle a pelle, quando ancora ricoperto dallo strato caseoso che aveva protetto la sua pelle durante la gravidanza, lo hanno appoggiato a me e con piccoli movimenti e sorretto dalle mie braccia tremanti ha raggiunto il mio seno. 
L'ho dovuto guidare, mentre Carmen, la bravissima infermiera pediatrica del nido, guidava me in questa nuova avventura. 
Non è stato tutto rose e fiori, all'inizio. 
Lui ciucciava lento lento, addormentandosi subito...io stringevo un pacchetto di fazzoletti tra i denti per sopportare il dolore della mia pelle che si abituava alla sua presenza. 
Poi abbiamo imparato, tutti e due...ed è iniziato il nostro percorso fatto di latte di mamma e coccole.

Ci siamo goduti per 22 mesi questa simbiosi, nonostante gli sguardi scettici di chi ci circondava e lo considerava 'grande per queste cose'. Ma lui non se n'è mai fatto un problema...quando veniva il momento, cercava il seno, lo chiamava, qualunque fosse il luogo e il tempo in cui ci trovavamo, indifferente alla presenza di altri. E io lo seguivo e la sua tranquillità nel fare quel gesto diventava la mia, vincendo sulla ritrosia che a volte le circostanze mi ispiravano.

Temevo sarebbe stato difficile staccarci...invece, senza una lacrima o un ripensamento, è stato lui a trasformare la coccola dell'allattamento in un abbraccio, tutto da solo...ed è andato per la sua strada.

Mi sembra ancora così strano sedermi sul divano la sera e non vedermi assaltare da lui che ridendo mi tira via la maglia. Arriva invece con un libro o un gioco. E a volte vuole che tenga io il biberon col latte, quando lo beve prima della nanna, oppure si addormentata mettendomi una mano sotto la maglietta, come per rivivere in un modo nuovo quel contatto. E io me lo guardo stupita, come sempre.

Temevo tanto questo momento del distacco fisico. Invece, quando siamo stai pronti tutti e due, è stata la fine naturale di un bellissimo allattamento naturale.

Ed ora inizia un nuovo modo di stare insieme...